Feudi di San Gregorio continua a portare avanti da anni uno studio approfondito sui vitigni autoctoni della tradizione campana in un territorio come l’Irpinia, che gode delle caratteristiche di clima e territorio uniche rispetto al tipico sud Italia.
Tra questi va assolutamente annoverato il Fiano di Avellino, uno dei bianchi più rinomati del panorama italiano, i cui vigneti risiedono nella valle del fiume Sabato e nelle terre avellane fra il Monte Partenio e i Monti Picentini.
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Fiano di Avellino: caratteristiche geografiche e area di produzione
Nella città di Avellino il Fiano acquisisce caratteristiche del tutto particolari. La DOCG del Fiano di Avellino abbraccia ben 26 comuni molto distanti tra loro, in base ai quali variano le caratteristiche territoriali e anche quelle del vino stesso. I comuni sono Avellino, Lapio, Atripalda, Cesinali, Aiello del Sabato, S. Stefano del Sole, Sorbo Serpico, Salza Irpina, Parolise, S. Potito Ultra, Candida, Manocalzati, Pratola Serra, Montefredane, Grottolella, Capriglia Irpina, S. Angelo a Scala, Summonte, Mercogliano, Forino, Contrada, Monteforte Irpino, Ospedaletto D’Alpinolo, Montefalcione, Santa Lucia di Serino e San Michele di Serino.
Questi comuni si estendono fra le terre avellane, la zona tra il fiume Sabato e i Monti Picentini, la conca di Lapio e la media Valle del fiume Sabato. Il territorio di produzione è appunto molto eterogeneo dal punto di vista dell’altitudine, del clima e del territorio.
L’area della DOCG è prevalentemente collinare e la maggior parte dei vigneti si trova fra i 300 e i 600 metri sopra il livello del mare.
Il Fiano prospera bene in Irpinia, sia nei terreni di origine vulcanica che in quelli argillosi. Si tratta di una varietà forte, le cui uve maturano fino ad ottobre. Esattamente come il Greco di Tufo, si presta molto bene all’invecchiamento. Le diverse zone di produzione del Fiano di Avellino presentano caratteristiche uniche in termini di suoli e clima, influenzando i vini prodotti.
Nelle “Terre Avellane” i vigneti si trovano su terreni vulcanici, leggeri e tufacei, con un clima più caldo che favorisce maturazioni anticipate, producendo vini soffici con note affumicate.
Tra il fiume Sabato e i monti Picentini, il clima è più piovoso e caratterizzato da escursioni termiche più marcate, con suoli argillosi e argilloso-calcarei che danno ai vini un carattere “appenninico”, con accenti floreali e balsamici.
La “Conca di Lapio”, con clima asciutto e ventilato e suoli misti di unità arenacee e argillose, produce vini particolarmente profumati, riconoscibili per i luminosi aromi di prato fiorito, agrumi, frutta estiva.
Il settore nord-ovest, alle pendici del Monte Partenio, dà vita a vini dalla marcata personalità. Questo per via della spiccata variazione dei rilievi, con vigne che vanno dai 350 fino ai 700 metri, e un clima fresco e piovoso, caratterizzato da notevoli escursioni termiche nella stagione estiva e autunnale.
Infine, nella “Media Valle del Sabato”, i suoli vulcanici e marini e un clima fresco e umido, caratterizzato da inversioni termiche e da escursioni notturne più accentuate, portano a un Fiano caratterizzato da spiccati timbri affumicati e iodati, ma anche per il sorso fitto, saporito ed energico, adatto a lunghi invecchiamenti. Queste distinzioni geografiche e climatiche contribuiscono alla ricchezza e varietà del Fiano di Avellino.
Pietracalda: uno dei vigneti simbolo del Fiano di Avellino
“Pietracalda” è un vigneto emblematico della biodiversità dell’Irpinia, incastonato tra boschi di castagno, alberi da frutto e un orto sperimentale di varietà vegetali antiche.
Il vigneto, che dà origine all’omonimo vino, sorge a poche centinaia di metri dalla cantina ed è stato piantato, su suoli argillosi ricchi di minerali, pochi anni dopo la fondazione dell’azienda: è quindi un vigneto che ha da sempre accompagnato la storia di Feudi.
A partire dall’annata 2022, Pietracalda diventa Fiano di Avellino Riserva Docg per raccontare il grande potenziale di invecchiamento di questa straordinaria denominazione.
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